Scent-marketing, è tutta una questione di naso
Quello dell’olfatto è il senso che maggiormente incide sull’inconscio. Non è un caso, dunque, se è possibile parlare di marketing olfattivo, o scent-marketing, quale strumento di persuasione. Questa tipologia di marketing è parte integrante del marketing sensoriale e pone le sue radici in studi scientifici, che attestano la capacità dei profumi di riuscire ad influenzare le emozioni. Il suo scopo, dunque, è creare strategicamente un ricordo positivo del brand attraverso una particolare fragranza, rendendo memorabile l’esperienza d’acquisto o di permanenza dell’utente finale. Adattandosi a molti settori, il marketing olfattivo rende il fruitore di un servizio o l’acquirente di un prodotto parte attiva dell’organizzazione/brand grazie a stimoli odoriferi specifici.
L’odore del pane appena sfornato, posizionando il forno all’ingresso di un panificio. Il profumo del caffè che sovrasta quello dei prodotti degli scaffali vicini, in un supermercato. Aroma di vaniglia, che calma e rilassa, nella hall di un hotel. Bergamotto per il packaging di acquisti online. La narrazione di una azienda può risultare vincente grazie a questi dettagli. Atmosfere piacevoli e accoglienti in cui immergersi grazie agli odori migliorano la fidelizzazione e la customer experience e rafforzano la brand identity. Si tratta di un investimento a lungo termine per fare la differenza e riuscire a conquistare il cuore del pubblico legandosi ai suoi ricordi, in un mercato sempre più ampio e in continua evoluzione.